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Sabato, 20 Aprile 2024
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"CarboNeXT", a Fiorenzuola un'assemblea per discutere sulle criticità del progetto

Nella serata di mercoledì 25 febbraio, spazio non solo al "CarboNeXT", ma anche ai problemi riscontrati dal Comitato "Acqua Pubblica Val d'Arda"

Si è tornati a parlare di Buzzi Unicem. Questa volta a Fiorenzuola in un Auditorium San Giovanni pieno, circa un centinaio di persone.

Nella serata di mercoledì 25 febbraio, spazio non solo al “CarboNeXT”, ma anche ai problemi riscontrati dal Comitato “Acqua Pubblica Val d’Arda”.

Una specie di assemblea nella quale si è discusso quindi di due problemi rilevanti per la Val d’Arda. Alla serata è stato invitato anche il Comitato “No alla chiusura dell’ospedale”, rappresentato da  Elena Rossini e Nicoletta Ferdenzi, le quali non hanno voluto intervenire a riguardo degli ultimi fatti che hanno portato ad uno “stop” per i lavori del nuovo padiglione.

Partiamo dall’argomento che ha introdotto la serata, l’acqua pubblica. A parlare, a nome del Comitato “Acqua Pubblica Val d’Arda”, è stato Giorgio Milu. «Purtroppo stiamo perdendo la battaglia per rendere pubblica l’acqua. Il problema deriva principalmente dal fatto che le figure degli Amministratori locali stanno via via sbiadendo a seguito dell’Unione dei Comuni e dell’accorpamento delle Province».

Ciò per dire che i cittadini oggi «non hanno più rappresentanza e democrazia sul territorio». «Il nostro obiettivo è quindi fare in modo che gli Amministratori, che spesso hanno opinioni differenti da cittadini e comitati, rappresentino al meglio i loro lettori».

Questo il succo del discorso di Milu, che ha poi lasciato spazio alla vicenda Buzzi Unicem.

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Marino Longo del comitato ha spiegato  su cosa si basa il progetto presentato dall’Azienda di Vernasca. In breve, si intende produrre cemento utilizzando come combustibile il prodotto “CarboNeXT”, cioè «rifiuti solidi indifferenziati, trattati secondo una metodologia specifica». «L’approvazione del progetto – spiega Longo – significherebbe avere il secondo inceneritore in Provincia».

La domanda posta ieri sera agli intervenuti è stata la seguente: «Perché fare la raccolta differenziata, che porta anche a dei buoni risultati, se poi “Buzzi” utilizza i rifiuti mescolati insieme, senza una suddivisione, per produrre cemento?».

L’Azienda però ha lo Stato dalla sua parte. «Ma come? Ci si chiede». Sulla normativa, del Governo Monti, proposta dall'Ex Ministro all'Ambiente Clini,  si legge che «l'uso del CSS come combustibile in centrali, cementifici o anche termovalorizzatori, e' la migliore integrazione del recupero della "risorsa" rifiuti a valle della raccolta differenziata ed al netto del recupero di materia e completa il ciclo industriale della valorizzazione dei rifiuti».

«Se permettiamo di utilizzare ceneri nel cemento – ha spiegato sempre Longo – ci troveremo di fronte a del cemento tossico, perché questo “CarboNeXT”, non è altro  che un insieme di rifiuti tritati finemente».

Quello che ora spera il Comitato, ma anche i cittadini, è un approfondimento della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

Intanto si continuano ad avere alcuni dubbi sulle finalità del progetto: «Si continuerà a produrre cemento o si smaltiranno rifiuti?». «In Val d’Arda non vogliamo sia fatto questo». E qui un forte applauso “si è alzato” dalla sala.

Si va avanti con l’esposizione delle criticità rinvenute nella documentazione di Buzzi: «Se le leggete non noterete nulla di strano. Con un adeguato approfondimento si può capire che non si vogliono bruciare Combustibili Solidi Secondari (una frazione di indifferenziata) ma il cosi detto “CarboNeXT”, cioè tutta l’indifferenziata che potrebbe comportare un’emissione di diossina».

Qui sorge un altro problema: «Arpa non ha i mezzi adeguati per controllare questo tipo di emissioni attraverso le sue centraline». E chi li controlla? «Li controlla direttamente Buzzi» ha spiegato Marcello Trabucchi, «uno di quei pochi giovani di Lugagnano che insieme a dei suoi coetanei ci sta mettendo la faccia».

«Il “CarboNeXT” – prosegue Trabucchi – è prodotto e bruciato da Buzzi Unicem che sarebbe incaricata a controllare le proprie emissioni. Arpa rileva sostanze che possono essere migliorative nel progetto, ma non le emissioni fini».

«Questo potrebbe compromettere la VIA, dato che i dati utilizzati sono quelli di Arpa e quindi non completi».

«Dobbiamo farci sentire – ha ribadito sempre Trabucchi – dalla politica e dagli Amministratori, perché loro hanno potere in questo. Noi siamo solo un gruppo di cittadini, loro invece hanno tecnici ed esperti». «Dobbiamo unirci tra comitati – ha aggiunto Longo – perché con l’aiuto reciproco forse riusciamo ad uscire da queste situazioni».

Intanto il Comitato “Basta Nocività in Val d’Arda ha dato appuntamento a Lugagnano, al Teatro comunale nella serata di lunedì 2 marzo, alla quale parteciperà il Dottor Giuseppe Miserotti dell’Isde – Associazioni Medici per l’ambiente. Lo scopo è quello di un’analisi del contesto salute in Val d’Arda.

L’assemblea, alla quale erano presenti alcuni esponenti politici come Paola Pizzelli di Forza Italia, Massimiliano Morganti di Fratelli d’Italia, David Santi e Luigi Orrù di Rifondazione Comunista, si è conclusa con un dibattito tra i cittadini e i rappresentanti del comitato.

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