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Fiorenzuola Today Fiorenzuola d'Arda / Via Luigi Scapuzzi

Deposito Eni, approvato dal prefetto il nuovo Piano di Emergenza Esterna

Nel documento sono stati individuati gli scenari di rischio e le attività da porre in essere i caso di incidenti con rilevanza esterna ed il conseguente modello di intervento

È stato sottoscritto nella mattinata di venerdì 7 dicembre dal prefetto Maurizio Falco il provvedimento con il quale è stato approvato l’aggiornamento de Piano di Emergenza Esterna del deposito di idrocarburi di Eni di Fiorenzuola. La complessa attività istruttoria è stata eseguita da un apposito gruppo di lavoro coordinato dalla prefettura, a cui hanno partecipato rappresentanti di forze dell’ordine, comando provinciale dei vigili del fuoco, Agenzia regionale per la Sicurezza Territoriale, Provincia, Comune di Fiorenzuola, Arpae, Azienda Usl, 118, Anas, società Autostrade per l’Italia, Rete Ferroviaria Italiana, Eni. I lavori hanno consentito di individuare gli scenari di rischio, di determinare le attività da porre in essere i caso di incidenti con rilevanza esterna ed il conseguente modello di intervento.

Di eventuali rischi e pericoli all’interno del deposito di via Scapuzzi ce ne eravamo occupati già due anni fa quando, all’indomani dell’incendio nella raffineria di Sannazzaro (Pavia) nel dicembre 2016, interpellammo Eni per capire a quale livello di pericolosità si potrebbe classificare il deposito di Fiorenzuola rispetto a quello nel pavese; e se al suo interno ci sono rischi elevati che potrebbero portare ad un evento simile. «Le conseguenze di un evento accidentale all’interno del deposito Eni di Fiorenzuola rientrano nel perimetro dello stabilimento» avevano spiegato a IlPiacenza dall’ufficio stampa dell’azienda. «Il deposito carburanti di Fiorenzuola è un impianto che gestisce la movimentazione e lo stoccaggio dei prodotti petroliferi finiti destinati all'impiego nei trasporti e nel riscaldamento, quali benzine, gasoli e carburante per gli aerei». A Fiorenzuola sono presenti serbatoi per lo stoccaggio, linee di trasferimento, macchine operatrici per il pompaggio, pensiline di carico delle autobotti, impianti di recupero vapori e di trattamento acque. «Tutti i prodotti stoccati non sono sottoposti a reazioni chimiche di trasformazione, in quanto sono prodotti finiti a specifica di legge e pronti per essere distribuiti al consumo. Non si effettuano quindi trattamenti di alcun genere, fatta eccezione per le additivazioni previste dalle normative doganali». «Tutti i depositi Eni – avevano fatto sapere sempre dall’Azienda -, sono dotati di sistemi antincendio automatici, in ognuno dei quali viene elaborato un Rapporto di Sicurezza, sottoposto all'approvazione del Comitato Tecnico Regionale composto da tutte le autorità competenti in materia di sicurezza e ambiente, nel quale vengono analizzati tutti i rischi possibili e descritte tutte le azioni e le apparecchiature, presenti in deposito, necessarie per fronteggiarli, con operatori del deposito addestrati per fronteggiare tutti gli eventi».

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