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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Dimesso dall'ospedale da campo militare: «Ci siamo sentiti come in famiglia. Grazie all'Esercito»

Ezio, fiorenzuolano, da alcuni giorni è rientrato nella sua abitazione dopo essere stato ricoverato all’ospedale da campo allestito a Piacenza. «Fate sentire la vostra vicinanza ad amici e parenti: così li aiutate a guarire»

«Avete amici o parenti ricoverati per coronavirus? Fate loro sentire la vostra vicinanza, soprattutto quando devono lasciare la casa per andare in ospedale. È il momento più brutto, quello della paura di non farcela, ci si sente soli e impotenti». Ezio, fiorenzuolano da alcuni giorni rientrato nella sua abitazione dopo essere stato ricoverato anche all’ospedale da campo allestito a Piacenza, questa sensazione l’ha provata. «Anche alle persone che erano nei letti vicino al mio è passato nella testa più e più volte questo brutto pensiero. Se potete mandate un messaggio, chiamate i vostri cari: non potete immaginare quanto può far piacere sentire o vedere un volto di un amico in quei momenti». A soffrire sono soprattutto gli anziani: «Non vi costa nulla, potete dare un po’ di forza e aiutare gli altri a guarire» - dice Ezio. Poi ringrazia il personale sanitario dell’Esercito per «le cure e l'affetto che hanno dimostrato a noi ammalati», il colonnello Gennaro Palermo (medico di chirurgia d’urgenza) «per essere sempre stato presente con noi, e per aver raccolto le nostre richieste e averle realizzate in un lampo». «Ci hanno trattati come se fossimo fratelli, padri, nonni: il vostro affetto – dice rivolgendosi ai militari – è stato importante per il nostro morale, ci siamo sentiti come in famiglia». Ezio ora è a casa. E prima di fare ritorno nella “sua” Fiorenzuola ha potuto vedere negli occhi gli angeli di questi giorni senza le tute protettive: «Mi avete commosso quando eravate fuori dall’ospedale per salutarci. Siete il nostro orgoglio» - conclude.

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