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I giovani e le droghe, istituzioni a confronto per capire come combatterne l'uso e l'abuso

I tema è stato approfondito all'Istituto 'Mattei Il comandante provinciale dell'Arma: «Ognuno fa le scelte che ritiene più opportune: per i minori è giusto che ci sia un orientamento che li porti a scegliere consapevolmente». L'ex direttore del Sert: «Più dialogo in famiglia»

Dipendenze e prevenzione, temi molto ampi difficile da non trovare quasi ogni giorno al centro delle cronache locali e nazionali. È per questo che scuola, famiglie, istituzioni e associazioni si confrontano sempre più spesso per cercare di capire quali metodi adottare per combattere l’uso e l’abuso di sostanze psicoattive. L’ultimo incontro, patrocinato dal Comune di Fiorenzuola (presente la vicesindaco Paola Pizzelli), si è tenuto nella serata di giovedì 19 aprile nell’Aula Magna dell’Istituto ‘Mattei’ di Fiorenzuola. Organizzato dalla dirigente scolastica Rita Montesissa, dalle docenti Adele Prati e Daniela Ruggeri, dalle psicologhe Giorgia Concari ed Elena Miboli, ha visto la partecipazione del comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Corrado Scattaretico, e dell’ex direttore del Sert Levante e Ponente, Flavio Bonfà. «È difficile fornire risposte efficaci ai ragazzi – ha introdotto Montesissa -. Durante la preadolescenza e l’adolescenza si vivono situazioni di fragilità e, spesso, le prime esperienze di utilizzo di sostanze, legali e non, che tendono a diventare comportamenti abituali difficili da modificare».

«L’attività svolta dall’Arma dei carabinieri – ha spiegato il comandante provinciale - è legata soprattutto alla repressione ma facciamo anche prevenzione: parlare, informare, far sì che le persone siano consapevoli sia degli aspetti giuridici sia degli aspetti etici ma soprattutto degli aspetti sanitari è una cosa importante. Nella vita poi ognuno fa le scelte che ritiene più opportune: per ragazzi e ragazze sotto i diciott’anni, è giusto che ci sia un orientamento che li porti a compiere scelte più consapevoli».

I dati dell’ultimo periodo non sono di certo confortanti. «Nel giro degli ultimi tre anni – ha aggiunto Scattaretico - abbiamo sequestrato quasi una tonnellata di sostanze stupefacenti nella nostra provincia, il ché ci fa capire che circolano migliaia e migliaia di dosi. Il consumo purtroppo è importante e andrebbe fatto qualcosa per diminuirlo. Con la nostra attività quotidiana d’istituto arriviamo al livello della repressione, all’arresto degli spacciatori e del sequestro. Tutte le organizzazioni però, come la famiglia, la scuola, l’oratorio, devono collaborare perché occorre cercare di abbattere la domanda. Noi ci occupiamo prevalentemente dell’offerta, dell’immissione sul mercato, ma la domanda è a livelli importanti».

«Le dipendenze più comuni sono eterogenee – è intervenuto Bonfà -: cannabis, cocaina e ancora, sempre più in crescendo, l’eroina. Ci sono anche nuove droghe che noi faticosamente riusciamo a rintracciare nei liquidi biologici e proprio queste hanno conseguenze disastrose sul funzionamento mentale dei ragazzi».

Quali consigli dare alle famiglie, il punto di riferimento principale dei giovani, per accorgersi se qualcosa non va nei propri figli, se fanno uso di queste sostanze dannose? – abbiamo chiesto all’ex direttore del Sert. «Essere più competenti rispetto a trent’anni fa per quanto riguarda l’informatica, monitorando i contatti dei figli visto che c’è un forte mercato di droghe anche sul web; spendere più tempo con loro, dialogando, perché solo così si riescono ad intercettare le problematiche e a ‘captare’ i primi segnali che dovrebbero essere messi a conoscenza anche degli insegnanti e, se occorre, delle forze dell’ordine».

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