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"Quale sviluppo per l'area della Barabasca?", il 9 il dibattito organizzato da Sinistra per Fiorenzuola

Quale sviluppo per l'area della Barabasca a Fiorenzuola? Se lo chiedono i rappresentanti di Sinistra per Fiorenzuola che insieme a Carla Danani (già assessore all'Urbanistica Comune di Fiorenzuola), Luigi Ragazzi (presidente Italia Nostra Valdarda), Roberto Montanari (responsabile Usb logistica) e Floriano Zorzella (segretario FILT CGIL Piacenza), si confronteranno sulle sulle scelte urbanistiche e produttive della giunta comunale relativamente all'Area Barabasca. L'iniziativa, che avverrà tramite piattaforma, potrà essere essere seguita giovedì 9 luglio alle 21 dalla pagina Facebook "Sinistra per Fiorenzuola".  

La nota di Sinistra per Fiorenzuola

"Come Sinistra per Fiorenzuola, abbiamo più volte in questi anni – in consiglio comunale – espresso la nostra contrarietà alle politche urbanistiche ed economiche della Giunta Gandolfi, il cui senso è unicamente quello di dire sì ai privati, incassare gli oneri e costi di costruzione, senza nessuna idea di sviluppo, togliendo più vincoli possibili a tutela del territorio e dell’ambiente.  In questo senso, 150.000 metri quadrati dati alla logistica – contrariamente ai toni trionfalistici dell’Assessore Minari - non ci sembrano una vittoria, ma una sconfitta, che peserà nei prossimi anni. Ricordiamo che fino al dicembre del 2015 il piano particolareggiato relativo a quell’area escludeva la possibilità della logistica, che abbiamo conosciuto abbondantemente in questi anni sul nostro territorio provinciale: colate di cemento, capannoni vuoti, precarietà e sfruttamento del lavoro, filiere produttive basate su esternalizzazioni al massimo ribasso, congestione ulteriore del traffico su gomma. La Giunta Compiani scelse di lasciar cadere quel vincolo, senza attivare un nuovo piano particolareggiato, e la Giunta Gandolfi ha confermato in questi quattro anni tale orientamento. Non solo: nel settembre del 2019, la maggioranza ha votato in Consiglio Comunale i nuovi costi di costruzione relativi ai diversi settori economici e merceologici. Il costo di costruzione della logistica è stato fissato all’1% (su un massimo possibile del 10%), contrariamente agli altri ambiti (quotati al 5%), e in sintonia con i costi di costruzione di Comuni come Piacenza e Pontenure, che in questi anni hanno consegnati le chiavi dello sviluppo economico appunto alle aziende della logistica. Sicuri che questo modello, già logoro, non verrà messo ulteriormente in discussione dalle conseguenze economiche connesse all’emergenza sanitaria?  Quanta nuova e stabile occupazione verrà prodotta da questo insediamento? A quali condizioni e con quali tutele? Quali saranno i costi in termini di inquinamento e sostenibilità ambientale? A oggi tutti questi elementi ci sembrano essere stati accantonati dall’Amministrazione, e non ci sembra un fatto di poco conto".

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