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Un "figlio di Morfasso" in corsa all'Oscar: è John Casali con "Bohemian Rhapsody"

Figlio del morfassino Livio Casali, John è candidato all'ambito premio cinematografico nella categoria miglior sonoro nella pellicola che celebra i Queen e il loro frontman Freddie Mercury. Il sindaco Calestani: «Orgogliosi di lui»

Forse una passione quella che gli ha fatto fare ingresso, più di vent’anni fa, nel mondo dei set cinematografici, della pellicola. Un mondo che oggi ha portato il 53enne John Casali, “un figlio” di Morfasso, ad esser candidato agli Oscar per il miglior sonoro di “Bohemian Rhapsody”, il film uscito nelle sale nel 2018 e che celebra i Queen e il loro frontman Freddie Mercury. “Un figlio di Morfasso” perché John è figlio di un «morfassino doc» - dicono nel comune dell’alta Valdarda - emigrato a Londra nel secondo dopoguerra. Proprio a Londra John Casali è riuscito a emergere, a guadagnarsi il successo, nel settore cinematografico. In particolare quello del suono, delle colonne sonore, degli effetti e delle voci, che accompagnano lo spettatore dai titoli di testa dei film fino alla scritta “the end”.

Il suono. Per lui, ormai, è diventato un’arte. Lo dimostrano i non pochi riconoscimenti e i premi ricevuti negli ultimi anni; e le tantissime produzioni nelle quali ha lavorato, più di quaranta, a partire dal 1998 con “Eight”. E poi tanti altri film, nei quali ha collaborato anche in altri ruoli, come “Harry Potter”, “Inkherat – Cuore d’Inchiostro”, “Into the Woods”, “Assasin’s Cread”, “Jurassic World”, “Mission Impossible”, tanto per citare i più conosciuti; e tra gli ultimi “Bohemian Rhapsody”. Una pellicola diretta da Bryan Singer che ha riscosso un grandissimo successo fin dalla sua prima uscita nelle sale – si trova appena al di sotto del podio dei film più visti – e che ora si presenta agli Oscar 2019 con cinque candidature: quella per il miglior film, miglior attore (Rami Malek), miglior montaggio, miglior montaggio sonoro e miglior sonoro, ossia gli effetti audio, la registrazione delle voci degli attori curate in prima persona dal figlio di emigrati piacentini, John Casali. Insieme a lui hanno preso parte al lavoro anche Paul Massey e Tim Cavagin.

Di Casali ci racconta qualcosa il morfassino Gian Francesco Tiramani: «Il padre Livio è nato a Casali di Morfasso nel ’32 e nel 1950 emigrò insieme ad altri compaesani a Londra dove lavorò come ristoratore e come pasticcere; e dove nacque John, il primo di due figli (la sorella si chiama Angela). Appena sposato John iniziò a lavorare sui set insieme al suocero e successivamente come tecnico del suono. Ora con lui lavora anche il figlio». «A Morfasso ne abbiamo viste di tutti i colori, ci mancherebbe solo un Oscar» ci ha detto scherzando il sindaco Paolo Calestani che, «nel caso in cui l’ambito premio del cinema venisse assegnato proprio a John» sarebbe pronto « a “volare” alla Notte degli Oscar il 24 febbraio per dire a John che la “sua” terra, tutti i cittadini sono orgogliosi di lui».

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