A Carpaneto la Festa Granda degli alpini. «Così ricordiamo i nostri valori»
Per la 67esima Festa Granda tremila penne nere, per tre giorni hanno affollato il paese. Domenica la giornata più partecipata con il corteo alla presenza delle autorità. Il vicepresidente nazionale Ana: «Sì al ripristino della leva obbligatoria»
«Una festa riuscita alla perfezione»
Che «Carpaneto ha accolto amici e alpini nel modo migliore» lo ha detto il presidente sezionale di Piacenza Roberto Lupi e lo ha confermato nel suo discorso anche il sindaco Andrea Arfani: «Carpaneto ha risposto all’altezza di quella che è la manifestazione. Oggi si ricorda un importantissimo corpo della nostra Nazione e il senso, lo spirito di appartenenza ad una comunità. La Festa Granda ci ha permesso di ritornare a questa consapevolezza e un grazie sincero va a Carpaneto che ha fatto da cornice a questo evento; e agli alpini per quello che ci hanno portato».
«Sì alla leva obbligatoria»
Tra le autorità dell’Associazione nazionale alpini c’era il vicepresidente Lorenzo Cordaglia che, parlando con la stampa, si è soffermato sul ritorno della leva obbligatoria: «Vogliamo che le generazioni nuove diventino uomini come lo siamo diventati noi. Chiediamo il ripristino della leva obbligatoria al servizio della patria, affinché i nostri ragazzi imparino che prima di chiedere diritti devono avere dei doveri, che noi vogliamo siano svolti a favore del Paese».
«Arrivederci a Cortemaggiore»
Lo dicevamo, gli alpini amano stare in compagnia. Anche e soprattutto a tavola. Ecco allora che tra una fetta di salame, il buon vino e i piatti della tradizione in tanti si sono fermati a Carpaneto per il rancio alpino, allietato nel pomeriggio dalle fanfare di Piacenza e quella valtellinese e dalla banda “La Lira” di Aosta”. «E’ importante fraternizzare, stare insieme, rivedere vecchi amici e conoscerne nuovi» ha ricordato il presidente Ana di Carpaneto. Gli alpini allora si rivedranno, ancora tutti insieme, il prossimo anno a Cortemaggiore per la 68esima Festa Granda.
